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La menopausa o maternità universale
La menopausa è un passaggio da affrontare per le donne in un periodo intorno ai 50 anni. In alcune culture, come ad esempio quella tolteca del Messico, il termine menopausa non viene usato per indicare la fine del ciclo mestruale, ma per indicare il tempo dell’abbondanza, della maternità universale, della responsabilità verso nuove generazioni, il tempo della luna d’argento. Con riferimento non solo al corpo fisico ma anche a quello emozionale, alla dignità, al potere personale dele donne. In queste tradizioni all’età di 52 anni le donne diventano puellas diventano nonne e questa parola implica un grande riconoscimento per la persona. Nella nostra cultura il termine nonna è più legato alla vecchiaia, al decadimento, alla all’avvicinamento della fine della vita.
Nell tradizione Maja, questa fase è considerata una fase di rinnovamento, una nuova alba ed esistenza, piena di energia, di qualità, di talenti e di doni ed è chiamata proprio il periodo della maternità universale. Quindi non si è più madri solo dei nostri figli ma di tutto l’umanità. In particolare le donne vengono proprio invitate ad accompagnare le giovani donne che partoriscono, proprio perché portano quella saggezza e quella limpidezza, arrivano senza giudizio senza, lamentela proprio con la voglia di esserci e di abbracciare queste giovani donne
Nella nostra società occidentale alle donne vivono questo periodo come qualcosa di negativo, che non va bene. Tutto questo avviene perché c’è un condizionamento dall’esterno, dalla pubblicità, dalla società, dalla cultura che vede questo periodo come un preparazione alla fine, in cui viene solamente tolto qualcosa ma nulla di nuovo si aggiunge. Un periodo in cui sicuramente finisce la parte della fertilità e quindi della possibilità di ricreare, ma questo non esclude che ci sia una nuova creatività, qualcosa di nuovo che nasce, una possibilità di trasformazione.
Quello che bisogna tenere a mente è che dentro di noi c’è un tesoro che è importante condividere.
In una testimonianza di una donna che aveva chiesto a una di abuela (nonna) del Messico quale fosse il senso e come poter comprendere accettare le vampate di calore che la tormentavano, la mettevano in imbarazzo davanti alle persone, la abuela le ha risposto che era il momento di apprezzarle come un dono, di sentire questo calore dentro di sé come un dono di non poco conto, che entrava dentro e si espandeva come un’energia. Vedere e sentire le cose da un’altra prospettiva è sempre un insegnamento prezioso.